lunedì 31 marzo 2014

LA BUROCRAZIA




BUROCRAZIA VECCHIA E NUOVA: etimologia e significato

 Nicolina Rraimondo
 
Alla parola burocrazia il vocabolario  Sabatini e Coletti  recita così: L’insieme degli
uffici nei quali si articola la pubblica amministrazione, degli impiegati che vi
lavorano e delle funzioni da essi assolte. 
Fin qui nulla di straordinario perché si parla di un’organizzazione, del resto, necessaria 
per la gestione di un settore così vasto quale la pubblica amministrazione di un intero 
paese. Il vocabolario prosegue e, quasi spiegando che in uno Stato diviso in regioni,
 province e comuni anche la burocrazia diventa regionale, provinciale, comunale,
quindi locale, perché serve i cittadini del posto, come seconda accezione dice: la
burocrazia statale, regionale: il potere acquisito dai funzionari della pubblica
amministrazione”
Dunque già nella definizione si passa da un luogo, gli uffici, al Potere acquisito dai 
funzionari.
 Ma quando è accaduto questo passaggio? 
Quando i funzionari, in quanto rappresentanti dello Stato, hanno acquisito tale potere?                         
 Chi glielo ha conferito?                                                                                  
L’etimologia ci chiarisce che Burocrazia viene dal francese bureaucratie formata da 
bureau "ufficio" e dal greco krátos "potere", essa  intende " l'organizzazione di persone 
e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di 
razionalità, imparzialità e impersonalità” (Wikipedia).
Il dizionario francese, Petit Robert, così spiega il significato della parola:
 (Puovoir politique des bureaux; influence abusive de l’administration): 
potere politico degli uffici; influenza abusiva dell’amministrazione”
Dunque il potere politico si impadronisce di un campo che non dovrebbe essere di sua 
competenza compiendo un abuso e quando a questo si aggiunge l’interesse personale 
che molti politici perseguono prima e meglio degli interessi dei cittadini e dello Stato, 
si pratica, nella vita vera della quotidianità, il significato della parola burocrazia.
Max Weber unendo in modo naturale i due termini etimologici,  l’ha definita  il "potere
degli uffici": un  potere (o, più correttamente, una forma di esercizio del potere) che si 
struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una
volta per tutti e immodificabili dall'individuo che ricopre temporaneamente una funzione.                           
Del resto l’ etimologia ibrida e francofona unendo il francese bureau "ufficio"  e il greco
krátos "potere", cosa non abituale nella nostra lingua, rivela la sua tarda origine  e la 
colloca nel tempo storico dell’impero carolingio, quando, per la vastità del suo impero,
Carlo Magno è stato costretto a delegare poteri e comandi ai suoi rappresentanti.
Nella sua accezione spregiativa indica l’esagerata e pedantesca osservanza dei 
regolamenti e delle forme procedurali, specialmente nello svolgimento delle pratiche 
amministrative.
E' nel senso figurato che la significazione della parola diventa chiara nella sua massima 
estensione teorica e pratica è il tipo di organizzazione inutilmente complicata, 
ottusamente ligia alla lettera dei regolamenti, inefficiente”. : Il quadro è chiaro, 
l’impalcatura della burocrazia si regge su cinque parole, come sulle dita della mano,  
due avverbi e tre aggettivi che indicano un intero mondo. C'è forse un errore? 
Perché dice inutilmente complicata quando, invece, noi sappiamo che è
volutamente fatta apposta tale complicazione?
Anche il vocabolario vuole prenderci in giro? Certamente no perché questa è la
prerogativa degli organi di potere che di volta in volta, nell’espressione dei vari governi, 
dichiarano e proclamano ad alta voce che snelliranno la burocrazia e invece poi tirano 
fuori, come dal cappello del mago, provvedimenti ancora più farraginosi dei precedenti
che mostrano  il loro arrovellamento per cercare soluzioni che portano sempre più nel 
groviglio del castello degli specchi.
E noi, impotenti spettatori e nello stesso tempo attori schiacciati e maltrattati nell’uso di                                  tale burocrazia,  continuiamo imperterriti a chiederci come sia possibile una tale                                  aberrazione e non vogliamo ammettere che c’è in tutti i governi la totale assenza di                              intenzione a voler migliorare la burocrazia perché semplificarla significherebbe rendere                          rendere le cose limpide e visibili ed è proprio ciò che essi non vogli ono perché la                                 chiarezza non consentirebbe loro di continuare ad imbrogliare i cittadini, di continuare a                      perpetrare l’uso  della corruzione a tutti i livelli.                                                                                              Significherebbe la sparizione dei padroni e dei privilegi. 
(Continua)


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