L' importanza della famiglia nello sviluppo dell'affettività
Studiare lo sviluppo affettivo significa analizzare il tipo di rapporti che il soggetto instaura con l'ambiente e le caratteristiche individuali, evidenziando i fattori che influenzano l'evoluzione.
Gli aspetti ambientali che condizionano la qualità delle relazioni affettive possono essere:
- il comportamento dei genitori, in primis quello della madre nei primi anni di vita;
- l'atteggiamento di accettazione o di rifiuto dell'ambiente;
- la possibilità di sperimentare esperienze sociali positive.
Nel rapporto di dipendenza del bambino rispetto alle persone dell'ambiente familiare che lo circondano, la figura dominante è la madre; poi vengono altri componenti della famiglia. Lo sviluppo va da una posizione di assoluta dipendenza ad una di progressiva indipendenza da queste figure, dalle quali però non diverrà mai totalmente indipendente.
Particolarmente importante è la relazione madre-figlio, perché la madre è la prima relazione oggettuale del bambino, e su questa esperienza egli costruirà le successive relazioni interpersonali.
Se questo rapporto manca o viene significativamente alterato precocemente, nel bambino si genereranno, dal punto di vista emozionale, delle carenze che influenzeranno negativamente e spesso irreversibilmente, il suo sviluppo psicofisico.
Per carenza affettiva si intendono diverse sindromi caratterizzate da una condizione prolungata di non soddisfazione dei bisogni primari del bambino nel rapporto diadico con la madre.
I bambini che sperimentano una condizione di carenza affettiva sono quelli che sono allontanati per lungo tempo dalla famiglia senza la possibilità di godere di un sostituto materno valido o perché ospedalizzati o perché le istituzioni con i loro interventi hanno deciso di separare la madre dal bambino.
Ma, la carenza affettiva può verificarsi anche solo nella qualità della relazione, a causa di un alterato rapporto con la madre senza che ci sia una separazione fisica.
Spesso la madre, in famiglie multiproblematiche, può essere inaffidabile ed imprevedibile, di conseguenza, il rapporto che instaura con il suo bambino è inadeguato o patogeno; ciò può determinare
una condizione di fragilità dell'Io deteriorandone il successivo sviluppo della personalità.
Una madre non accogliente, non contenitiva, che non sa offrire un adeguato “amore materno”,
sia per una sua condizione emotiva sia per difficoltà oggettive di vita, fa sì che il bambino non sperimenti un adeguato attaccamento.
Alcuni studiosi danno importanza anche al periodo intrauterino, prenatale per quanto riguarda
lo sviluppo psichico.
Lo studio dello sviluppo della vita prenatale ha ricevuto un notevole impulso nell'ultimo decennio
grazie all'introduzione ed al perfezionamento di alcuni strumenti di indagine fra cui l'ecografia.
L'ecografia permette l'osservazione diretta del feto in utero, consentendo di rilevare la sua attività
motoria, permette diagnosi e prognosi nell'evoluzione di una gravidanza, con particolare attenzione alla salute del feto, permette diindagare sull'esistenza e sulle caratteristiche di un'attività mentale del feto.
Ormai si parla di psicologia fetale che conferma la tesi che la nascita è solo un momento cruciale, non l’inizio dello sviluppo psicofisico. Questo vuol dire che il feto non solo si nutre e vive attraverso sua madre ma che la relazione madre - figlio è attiva e operante perché: la madre trasmette emozioni, sentimenti, stati d’animo, sensazioni, umori e quant’altro e il feto assorbe e impara perché
è noto che l’apprendimento comincia dal momento del concepimento.
La madre è la matrice, è il primo amore e introduce a tutti gli altri amori nel mondo.
Non avere questo amore è la prima e la più grande mancanza della vita e nello stesso tempo è una violenza psicologica, lascia un vuoto e significa non avere punti di riferimento nello sviluppo della propria affettività..
Gli abbracci, i baci e perfino la voce della mamma hanno un vero effetto calmante per i neonati e bimbi piccoli. e aiutano a crescere meglio ed a gestire lo stress nell’adolescenza.
Nicolina Raimondo
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