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Maria Letizia Di Memmo
Counselor
Scuola di Counseling Relazionale
Prevenire è Possibile
http://www.prepos.it/
La nuova Famiglia
Una interazione più intensa e personalizzata fra genitori e figli

Nella nuova famiglia definita “auto-referenziata”, “autonormativa”, dove affettività e riservatezza sono gelosamente custodite, c’è una maggiore attenzione, rispetto al passato, alla persona e ai bisogni psicologici e una interazione più intensa e personalizzata fra genitori e figli. Ma, al suo interno, per la chiusura in se stessa e per la troppa partecipazione emotiva ai problemi dei figli, le relazioni diventano problematiche, difficili e spesso conflittuali.
Già una trentina di anni fa, una studiosa scriveva: “L’allevamento dei figli è diventato la preoccupazione e l’occupazione principale sia degli uomini che delle donne; rendere i figli felici è diventata una delle cose più importanti; dare ai figli ciò che i genitori non hanno mai avuto è diventata una necessità; la crescita, lo sviluppo e i successi dei figli costituiscono ormai per i genitori uno dei modi principali per trovare una convalida del proprio valore personale; l’atteggiamento dei figli verso i genitori può ormai in larga misura contribuire a costruire o a distruggere i loro sentimenti di autostima”.
Nel suo ruolo educativo, oggi la famiglia – anche in reazione alla vecchia educazione autoritaria – intrattiene con i figli un rapporto basato più sulla comunicazione di bisogni e desideri che su un modello normativo, sostituito dai martellanti messaggi ideologico-culturali in contrasto con quelli che la famiglia trasmette. Alcuni autori sono convinti che in questo modo il fattore “responsabilità” venga frainteso nel rapporto genitori-figli e tradotto spesso in termini di “desiderio” piuttosto che di “impegno”.
Analogamente, nell’età adulta, parlare di maternità e paternità responsabili significa assumersi l’impegno di accompagnare i figli – desiderati o no – nel percorso della vita, anche di fronte alla società.
Ma se da un lato, la famiglia resta il contesto di riferimento per la crescita dell’identità personale dei figli, dall’altro, essa può essere anche fonte di disagio psicologico per tutti i suoi componenti. Infatti, il “disagio intra-familiare” è in aumento: crescono le patologie relazionali, le crisi di identità, i casi di disadattamento, i disordini psicosomatici – anoressia e bulimia – , fino ai suicidi adolescenziali e preadolescenziali.
Bisogna sempre tenere presente che oggi tutti siamo condizionati da nuovi modelli culturali prevalentemente negativi - basati sul possesso e sul successo - in cui l’efficienza, il consumo, la novità, il diritto, le occasioni da sfruttare, l’omologazione al gruppo, il ricorso a meccanismi di delega provocano una “infantilizzazione” generale.
Caratteristiche specifiche delle relazioni familiari
La famiglia, società primaria e gruppo sociale fondato sulla semplicità e naturalezza, mette in atto delle modalità relazionali tipiche della convivenza familiare e sviluppa una sua organizzazione ben definita.
In primo luogo le relazioni familiari sono:
intime e intense: perché avvengono tra poche persone strettamente legate da una relazione profonda e di lunga durata. La condizione di particolare vicinanza, fisica ed emotiva, fra i componenti che vivono quotidianamente gli uni accanto agli altri senza alcun disagio, permette la conoscenza profonda nell'autenticità;
continue: nella continuità quotidiana e degli anni è una convivenza totale fatta dipresenza non solo fisica, ma soprattutto emotiva sia nei momenti belli che in quelli difficili della vita. Tali relazioni continuano anche quando si diventa adulti e si esce dal nucleo familiare per motivi di lavoro o perché si forma la propria famiglia;
varie e complesse: perché riguardano adulti e bambini – adulti tra loro, bambini tra loro, adulti con bambini e bambini con adulti – nella differenza generazionale e nel coinvolgimento emotivo-sentimentale.
Tale convivenza mette in atto delle interazionifatte di verbale e non verbale ma soprattutto emotivo-sentimentali che influiscono molto sulla formazione della personalità dei figli attraverso la manifestazione dei sentimenti di cui quelli basilari sono: amore/disamore, accettazione/rifiuto che generano atteggiamenti di apertura o di chiusura.
Rifiuto e indifferenza provocano ritardo o regresso nello sviluppo, amore e accettazione generano il senso di sicurezza che significa autostima e fiducia in se stesso.
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«L'amore non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.
Non è un appartamento "chiavi in mano",
ma una casa da concepire, costruire,
conservare e, spesso, riparare.»
(M. Quoist)
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