lunedì 31 ottobre 2011

M.Letizia Di Memmo : "Dinamiche di coppia"


  



leti.dime@gmail.com



Maria Letizia Di Memmo
Counselor
Scuola di Counseling Relazionale
Prevenire è Possibile
http://www.prepos.it/


 
 
 


Dinamiche di coppia



Priorità del “codice affettivo” rispetto all’accordo contrattuale





La coppia di oggi risulta molto diversa della coppia di ieri: essa decide di instaurare una relazione, stabilisce le proprie norme di comportamento, costruisce il proprio progetto, fa riferimento a propri valori, desideri, aspettative; il suo fattore di coesione è caratterizzato dalla priorità del “codice affettivo” rispetto all’accordo contrattuale.

            Secondo alcuni studiosi, la coppia è “norma a se stessa”, è una famiglia “autopoietica”, cioè auto-costruita e auto-costruentesi, che tende a organizzarsi appunto come sfera soprattutto intima e privata. Essa rischia, però, di diventare un sistema chiuso, in cui le informazioni provenienti dall’esterno, vengono elaborate in maniera autoreferenziale,  cioè a proprio uso e consumo, non considerando le funzioni e il significato che assume nel sociale.
           

Quando la coppia basa la propria unione soprattutto sul legame affettivo, si connota come bastante a se stessa, quindi autonormativa e, in un certo senso, “assoluta”; da ciò consegue che le attese di empatia e di reciproca comprensione diventano molto elevate, entrambi si aspettano dal partner una risposta immediata e adeguata alle proprie esigenze intime: una perfetta intesa.

            Tale modello irreale di riferimento spesso crea le ragioni di rottura che intervengono poco dopo l’inizio della vita a due perché cade il “mito”, l’illusione che ognuno aveva costruito di sé e dell’altro: ciascuno vede l’altro in una prospettiva diversa, in contrasto con l’immagine precedente e, paradossalmente, percepisce anche se stesso diverso.
         
   Una simile scoperta genera un processo di separazione che è vissuto con dolore perché vuol dire separarsi non solo dal compagno ma anche da una parte di sé. Ritornano i bisogni di individualizzazione, di autonomia e di autoaffermazione sacrificati nel progetto di coppia; è un momento delicato, in cui la coppia si trova a dover scegliere tra la separazione dal compagno o la mediazione nella vita quotidiana.

            E’ molto difficile mediare in questi casi, perché ciascuno dei coniugi deve fare i conti non solo con la sua diversità ma con un bagaglio di esperienze vissute all’interno della famiglia di origine, dove si sono configurati stili di vita, abitudini, riferimenti e atteggiamenti, norme e valori che hanno delineato un patrimonio di diversità, quella rete di relazioni plurigenerazionali in cui si è sviluppata la propria identità. Tutto questo, relegato nell’inconscio, esercita una forte potenza nel conflitto di coppia.

            Infatti, durante il periodo dell’innamoramento, le differenze legate alle diversità delle famiglie d’origine possono sembrare facilmente superabili o armonizzabili; ma quando, nel vissuto quotidiano, i bisogni di individuazione si fanno sempre più incalzanti, tali differenze possono determinare sistematicamente conflitti e disaccordi.

            Se a partire dall’infanzia non sono stati risolti problemi di dipendenza e di fragilità nella costruzione della propria identità, la scelta del proprio partner è influenzata da somiglianze o differenze relative al genitore con cui sono stati vissuti problemi emotivi.

Quando la delusione e i sensi di frustrazione sono reciproci, ciascuno dei partner
tende a
colpevolizzare l’altro e insieme a sentirsi colpevole, riattivando così quei “fantasmi” originari nei quali ciascuno dei due ha vissuto le stesse sensazioni, le stesse ambiguità, lo stesso dibattersi senza vie d’uscita; essi restano prigionieri di un circolo comunicativo malato, che si ripete ogni giorno con le stesse modalità, che li unisce e li allontana, ma che li tiene insieme quasi per distruggersi a vicenda.


            C’è chi ritiene che la felicità di una coppia dipende dalla capacità e volontà delle/dei partner di risolvere i problemi e di volersi bene.

            Sulla situazione dei nuovi nuclei familiari o di coppie con alle spalle una separazione o un divorzio sono in atto numerosi studi; ma,  già è venuto fuori che le seconde nozze sono più fragili delle prime, nonostante le cautele che si adottano nel timore di fallire ancora.

 

 


 
 
 
 



 
 


Non vi è un solo raccolto per il cuore.
Il seme dell’amore deve essere riseminato senza posa



(Anne Morrow Lindbergh)


 
 
 
 
 
 
 

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