lunedì 13 giugno 2011

Parlando di Famiglia...


Nicolina Raimondo



nicolrai@yahoo.fr
Counselor Trainer
 Scuola di Counseling Relazionale
 Prevenire è Possibile
 
http://www.prepos.it/




 



 



Parlando di Famiglia…





  



 



La famiglia è il  luogo dove ogni persona nasce e cresce  ed è lì che  riceve la prima educazione e acquisisce le modalità relazionali che praticherà nella vita . 



Le relazioni che si stabiliscono in famiglia sono quelle che ci guidano nel bene e nel male  per tutta la vita.



L’uomo nasce in famiglia e lì apprende e sperimenta, fin dal momento del concepimento, l’amore, prima come attesa e poi come dono gratuito perchè l’amore incondizionato costituisce il senso e il fondamento della famiglia.



E’ in famiglia  che i figli imparano ad amare, dai loro genitori  ricevono i modelli di affettività e la concezione dell’amore.



Se la famiglia non funziona, i figli soffrono e a loro volta incontrano difficoltà ad amare, come è chiaramente detto in tutti gli scritti sulla famiglia.



La famiglia  rappresenta le radici della persona e senza radici non vi è possibilità di costruire un'identità forte e resistente alla fatica e all'impegno del divenire persona in crescita.



 Ha il precipuo compito e scopo di far crescere  i figli, in identità e autonomia.



Nell'infanzia nasce il senso di radicamento, la sicurezza, la stabilità, la solidità e la fermezza del carattere, che rappresentano la base per divenire elastici, flessibili, duttili e creativi.



Crescere significa nascere più volte, perché la nascita biologica e la nascita psicologica dell'individuo non coincidono nel tempo: la prima nascita si compie nel desiderio di maternità e di paternità, poiché è in tale desiderio che inizia l'attesa ad accogliere una nuova vita; anche nel caso di una gravidanza inaspettata, una coppia può iniziare a desiderare il figlio dal momento in cui ne viene a conoscenza.



Il desiderio apre alla gioia di una nuova vita, la mancanza di desiderio trasmette, a livello inconscio, un senso di rifiuto e di colpa per il fatto di venire al mondo.
 
La seconda nascita è quella biologica: il momento del parto, del venire al mondo, del vedere la luce.



La terza nascita, per certi versi ancora più difficile di quella biologica, si realizza a livello psicologico, quando un neonato arriva a percepire che esiste un senso dell'Io distinto da quello della madre.  
 Da questa dipendono tutte le innumerevoli nascite successive: sposarsi, trovare il lavoro, decidere dove vivere, come vivere, etc…



Oggi, la famiglia è in crisi, ma, destabilizzata, ricomposta, o spezzettata, anche se scoppia, la sua struttura resta una forma di vita essenziale e insostituibile, infatti come dice Bruno Bettelheim, nella sua opera Un Genitore Quasi Perfetto, “l’umanità non ha ancora trovato un modo migliore per allevare i suoi piccoli se non nell’ambito della famiglia, né un’organizzazione più adatta a fornire il benessere emotivo, o una struttura entro la quale il bambino possa più direttamente fare un’esperienza di un rapporto d’intimità, che è ciò che gli darà la sicurezza interiore per tutto il resto della vita.[1]


 
La famiglia, luogo di costruzione di  valori e relazioni o luogo di sofferenze?
 


La famiglia è per eccellenza il luogo in cui i valori divengono relazioni, ma, se le relazioni non funzionano nel modo giusto diventa un luogo di disvalori e di disarmonie non favorendo, nei componenti, il benessere emotivo necessario alla formazione di una personalità equilibrata...



Infatti, spesso  non è quel paradiso d’amore dono, di amore gratuito e incondizionato che si vuole far credere ma, un luogo di sofferenza fatta di: prevaricazioni, ricatti affettivi, equivoci, delusioni, logoramento, fastidio  e incomprensioni.



E’ importante effettuare un’analisi serena e obiettiva delle relazioni che creano sofferenza per aiutare i componenti ad uscire dal disagio e attivare meccanismi relazionali giusti, equilibrati e appaganti.


 




 LISOLA DEI SENTIMENTI 


 


 


 


C’era una volta un’isola dove vivevano tutti i sentimenti :La felicità, la tristezza, il Sapere, e molti altri compreso l’Amore. 
Un giorno fu annunciato che l’isola sarebbe scomparsa, inghiottita dall’oceano.
 


Tutti i sentimenti prepararono le loro navi e partirono.
 Restò solo l’Amore.
L’Amore voleva restare fino all’ultimo momento.
 
Quando l’isola stava per sprofondare l’Amore decise di chiedere aiuto.
La Ricchezza passava in quel momento con una lussuosa imbarcazione.



L’Amore disse : “Ricchezza puoi portarmi con te  ? ”No, rispose , perché ho molto oro e argento a bordo e non c’è posto per te”.
 
L’Amore chiese allora aiuto all’Orgoglio, che passava con un magnifico battello.
Orgoglio aiutami ti prego



“Non posso aiutarti, Amore. Tu sei tutto bagnato e potresti rovinare il mio battello ».
La Tristezza era lì vicino e L’Amore disse :“Tristezza fammi venire con te
“Ooh....Amore,sono talmente triste che ho bisogno di restare da sola”.
 



La Felicità passò lì vicino ma era talmente felice/ inebriata/esultante  che non sentì l’Amore che la chiamava.
In quel momento una voce disse: “Vieni Amore ti porto con me” .Era un vecchio.



L’Amore si sentì talmente pieno di riconoscenza e di gioia che dimenticò di chiedergli come si chiamava. Quando arrivarono sulla terra ferma il vecchio se ne andò.


L’Amore si rese conto di quanto gli fosse debitore e chiese al Sapere: Chi mi ha aiutato ?”.


“Era il Tempo” rispose il Sapere.Il Tempo? Si disse l’Amore. Ma perché il Tempo mi ha aiutato?”.
Il Sapere, pieno di saggezza sorrise e rispose:



“E’ perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l’Amore sia importante nella Vita”.



 
 


 


  



 
 



Un proverbio giapponese dice: “Chiedere costa solo un momento d’imbarazzo, non chiedere significa rimanere imbarazzati per tutta la vita”



 







Nicolina 




  



PREPOS 
Campobasso






 

 


 



  

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