I sogni sono desideri?
Soffermarsi un attimo sulla differenza tra sogni
e desideri serve ad attirare
l'attenzione, prima a livello inconscio,
poi a livello conscio sulla nostra realtà,
cioè su CHI SONO.
Riflettere sulle parole sogni e desideri vuol dire distinguere le semplici
idee dei
sogni dalle aspirazioni che attivano la volontà e l’impegno operativo
per la
realizzazione.
Il desiderio è un’aspirazione, un moto dell’animo
verso un bene, una voglia,
una brama.
Il sogno è una sequenza di pensieri di tipo
fantastico, più o meno coerenti,
è un vagheggiamento di pensiero intorno a
qualcosa spesso di difficile
realizzazione.
Se, però il sogno riguarda un obiettivo, uno
scopo da raggiungere e diventa
anche desiderio, allora attiva nella persona l’intenzione, la volontà e
l’impegno.
Il desiderio è fondamentale, è essenziale,
è la conditio sine qua non.
Se non si desidera non si può ottenere niente. Ma
anche il desiderio può perdersi
nei sogni, e, perché questo non accada, è
necessario far diventare intenzione
l’idea vaga del sogno, quindi, spostare la
riflessione su come procedere per
realizzare ciò che si desidera.
Si desidera abbastanza fortemente per
attivare tutte le risorse e le forze necessarie
per la realizzazione?
Allora è
importante scrivere un piano d’azione, fare una lista delle cose da fare.
E’ un impegno da non prendere
alla leggera, di conseguenza, non si può essere
precipitosi e superficiali, ma bisogna
sedersi un momento ed esaminare se si hanno
i mezzi sufficienti per eseguire il progetto fino alla fine, come dice Gesù nel Vangelo
(Luca (14, 28-35) “ Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede
prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?
Per evitare che, se getta le fondamenta
e non può finire il lavoro, tutti coloro
che vedono comincino a
deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire,
ma non è stato capace di
finire il lavoro.
Oppure
quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a
esaminare se
può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con
ventimila? Se
no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria
per la pace”.
L’insegnamento di Gesù è
importantissimo.
Chiunque voglia “costruire una torre o affrontare una
battaglia” deve valutare con
intelligenza se ha le risorse sufficienti per portare a termine l'impresa, perché non
accada di incominciare e non riuscire a
finire.
Cosa molto imbarazzante, demotivante e avvilente e oggi, tempo di
crisi, è molto
importante non demotivarsi e avvilirsi perché bisogna essere prepositivi, creativi,
industriosi, fantasiosi.
La frase di Gesù”non si siede
prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per
portarla a compimento”
non parla solo di calcolo matematico dei soldi occorrenti, ma,
vuole far
scavare ognuno dentro di sé per scoprire la propria verità, la propria
identità.
Chiedersi: CHI SONO IO implica la
scoperta e poi la consapevolezza di se stessi della
propria volontà, delle proprie forze psichiche, dei propri
talenti, delle proprie capacità,
dei propri limiti, debolezze, fragilità, delle
proprie ferite, della propria costanza
nell’impegno, della forza morale che non
si lascia abbattere dalle difficoltà che si
incontrano.
Dunque, prendere carta e penna,
scrivere il proprio sogno, il proprio desiderio, perché,
l’atto di scriverlo lo
fissa nell'inconscio, lo visualizza e lo rende più concreto.
E, quel tutti
coloro che vedono, sì sono gli altri, i demotivatori, gli invidiosi,
ma, siamo prima di tutto noi stessi quando alla prima difficoltà rinunciamo a proseguire nella
realizzazione dei nostri desideri.
In conclusione, la riflessione
sui sogni e desideri porta a chiedersi
CHI SONO, CHI VOGLIO ESSERE, CHI SONO CHIAMATO AD ESSERE:
qual è la mia
MISSION.
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