venerdì 12 luglio 2013

SOGNI O DESIDERI?



   



I sogni sono desideri?
Soffermarsi un attimo sulla differenza tra sogni e desideri serve ad attirare
 l'attenzione, prima a livello inconscio, poi a livello conscio sulla nostra realtà, 
cioè su CHI SONO.
Riflettere sulle parole sogni e desideri  vuol dire distinguere le semplici
idee dei sogni dalle aspirazioni che attivano la volontà e l’impegno operativo
per la realizzazione.
Il desiderio è un’aspirazione, un moto dell’animo verso un bene, una voglia, 
una brama.
Il sogno è una sequenza di pensieri di tipo fantastico, più o meno coerenti,
è un vagheggiamento di pensiero intorno a qualcosa spesso di difficile 
realizzazione.

Se, però il sogno riguarda un obiettivo, uno scopo da raggiungere e diventa
 anche desiderio, allora attiva nella persona l’intenzione, la volontà e l’impegno.
Il desiderio è fondamentale, è essenziale, è la conditio sine qua non.
Se non si desidera non si può ottenere niente. Ma anche il desiderio può perdersi
 nei sogni, e, perché questo non accada, è necessario far diventare intenzione
 l’idea vaga del sogno, quindi, spostare la riflessione su come procedere per 
realizzare   ciò che si desidera.

Si desidera abbastanza fortemente per attivare tutte le risorse e le forze necessarie
per la realizzazione? 

Allora è importante scrivere un piano d’azione, fare una lista delle cose da fare.
E’ un impegno da non prendere alla leggera, di conseguenza,  non si può essere
precipitosi e superficiali, ma bisogna  sedersi un momento ed esaminare se si hanno
i mezzi sufficienti per eseguire il progetto fino alla fine, come dice Gesù nel Vangelo 
(Luca (14, 28-35) “ Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede 
prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? 
Per evitare che, se getta le fondamenta  e non può finire il lavoro, tutti coloro 
che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire,
 ma non è stato capace di finire il lavoro.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a
esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con 
ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria 
per la pace”.

L’insegnamento di Gesù è importantissimo.
Chiunque voglia “costruire una torre o affrontare una battaglia” deve valutare con 
intelligenza se ha le risorse sufficienti per portare a termine l'impresa, perché non
accada di incominciare e non riuscire a finire.
Cosa molto imbarazzante, demotivante e avvilente e oggi, tempo di crisi, è molto 
importante non demotivarsi e avvilirsi perché bisogna essere prepositivi, creativi,
industriosi, fantasiosi.
La frase di Gesù”non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per
portarla a compimento” non parla solo di calcolo matematico dei soldi occorrenti, ma,
vuole far scavare ognuno dentro di sé per scoprire la propria verità, la propria identità.

Chiedersi: CHI SONO IO implica la scoperta e poi la consapevolezza  di se stessi della 
propria volontà, delle proprie forze psichiche, dei propri talenti, delle proprie capacità,
dei propri limiti, debolezze, fragilità, delle proprie ferite, della propria costanza 
nell’impegno, della forza morale che non si lascia abbattere dalle difficoltà che si
 incontrano.
Dunque, prendere carta e penna, scrivere il proprio sogno, il proprio desiderio, perché, 
l’atto di scriverlo lo fissa nell'inconscio, lo visualizza e lo rende più concreto.
E, quel tutti coloro che vedono, sì sono gli altri, i demotivatori, gli invidiosi, ma, siamo 
prima di tutto noi stessi quando alla prima difficoltà rinunciamo a proseguire nella
realizzazione dei nostri desideri.

In conclusione, la riflessione sui sogni e desideri porta a chiedersi 

CHI SONO, CHI VOGLIO ESSERE, CHI SONO CHIAMATO AD ESSERE:

 qual è la mia MISSION.
            

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