lunedì 1 aprile 2013

RISORGERE DELL'ANGOSCIA


Voglio condividere con i miei lettori le riflessioni del prof. Masini

Quando la parola è usata con amore


                  


"La resurrezione è proprio il ribaltamento dell'angoscia e la condivisione del sogno di paradiso che ogni uomo ha dentro di sé".



 Cari amici di prepos,

voglio augurarvi una Pasqua di resurrezione.

C'é bisogno di voi e ne ho certezza in una fase della mia vita 
in cui mi appaino davanti agli occhi sofferenze devastanti
 nelle persone che incontro negli ospedali che sono costretto 
a frequentare.
Basta davvero poco per spegnere in un uomo il pensiero di 
angoscia che ha preso corpo in lui.
Mi accorgo sempre più frequentemente che l'angoscia non 
ribaltata finisce per abitare stabilmente nelle persone.
E mi accorgo che sottovalutiamo l'importanza di regalare a
qualcuno un momento, anche breve, libero da quell'angoscia.
Forse pensiamo che sia inutile giacché l'angoscia riprenderà 
poi il possesso di quella mente e di quel corpo e così ci 
estraniamo senza capire quanto sia importante dire "una parola".
Non è così. E lo dico perché lo so e lo vivo.
"Una parola" autentica, pensata e studiata, espressa con 
professionalità e amore cambia il senso di quanto si vive e
lavora poi in profondità.
Rimane dentro e apre alla speranza.

In questo periodo ho incontrato situazioni estreme di malattia,
di morte, di fallimento economico, di rispettabili volontà di 
suicidio, di abbandono, di dipendenza da gioco, droga, 
infatuazioni diventate lucida follia, di disabilità, e poi 
sensi di colpa, delusioni, miserie economiche ed umane.
E' il periodo dei miei clienti "peggiori" e, probabilmente perché 
questi mesi di sofferenza mi hanno aperto all'accettazione
di tanti dolori, sono commosso dall'onore che queste persone 
mi fanno rivolgendosi a me.
E sono anche orgoglioso della mia audacia nell'aprirmi ai 
dolori che incontro per caso e che non mi lascio scappare.
La domanda interiore è sempre: 
"E questo abisso come lo ribalto?"
e la risposta quasi sempre viene fuori anche quando dichiaro
"non ho risposte" e l'altro sente che provo qualcosa per lui.
Anni fa ho deciso che tutto ciò si sarebbe potuto chiamare 
"counseling" ... e ancora ci credo.
Vorrei trasmettere a tutti voi questa esperienza per la quale
abbiamo costruito formazione, professione, anche una legge
e certificazioni sugli standard UNI ma il succo è altro, molto
più in alto, molto più bello e soddisfacente... sbriciolare
anche per un attimo l'angoscia in qualcuno è sublime.
E non importa quale forma o vestito l'angoscia assuma in 
un imprenditore fallito, in una moglie abbandonata, 
in un bipolare scompensato, in un malato oncologico, 
in una femmina borderline, in una coppia che si distrugge
con le sue mani, nel brutto voto di uno studente, nel senso 
di vuoto di un anziano...
Davvero basta usare con amore la parola.
Vorrei davvero che questa fosse l'indimenticabile mission di 
prepos e che questi tempi difficili servissero a far maturare 
scelte di umanità consapevole e non miglioramenti organizzativi
o economici.
Più si è poveri, più si è fecondi perché non ci si può permettere 
di stare fermi a guardare cosa succede...
Chi si è lasciato toccare interiormente da prepos non potrà più fare
a meno dell'irradiazione affettiva che avvolge questa esperienza,
anzi sarà preso dalla voglia di contaminare con la speranza le 
angoscie che incontra e dalla comunione di gioia che ogni miglioramente trasmette persona dopo persona.
Per questo vorrei che trasmetteste questi miei auguri a tutti coloro
nel vostro indirizzario che ci hanno incontrato anche per un momento, una lezione, una conferenza, un colloquio.
La resurrezione è proprio il ribaltamento dell'angoscia e la condivisione del sogno di paradiso che ogni uomo ha dentro di sé.
Vi voglio bene.
Vincenzo Masini



               
"chi ha sete venga a me e beva......fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno" (Giov.7.37,38)

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