QUAL E' IL SENSO DELLA MALATTIA?
Nicolina Raimondo

Nicolina Raimondo

Dai primi uomini fino ai giorni nostri i sentimenti dell’uomo
di fronte alla vita sono
gli stessi, la sola differenza sta nel modo come la
persona li affronta e quale chiave
esistenziale usa per entrarci dentro oppure
per allontanarli da sé con il rifiuto o la
spasmodica ricerca per eliminarli.
Certo è che la malattia fa riflettere su tanti aspetti della
vita, è una tremenda
realtà che ci cambia dentro e ci cambia la vita.
realtà che ci cambia dentro e ci cambia la vita.
Quando
tutto va bene non ci chiediamo il perché della sofferenza e della
malattia, forse pensiamo che capita solo agli altri e rimaniamo un po’ indifferenti
pur dicendo che ci dispiace.
Ma, quando tocca noi personalmente o un familiare stretto le cose cambiano e ciò
che prima era naturale e logico, all’improvviso diventa innaturale, assurdo, disumano.
Sì disumano, e allora ci ricordiamo che siamo stati creati non per soffrire ma per
essere felici.
malattia, forse pensiamo che capita solo agli altri e rimaniamo un po’ indifferenti
pur dicendo che ci dispiace.
Ma, quando tocca noi personalmente o un familiare stretto le cose cambiano e ciò
che prima era naturale e logico, all’improvviso diventa innaturale, assurdo, disumano.
Sì disumano, e allora ci ricordiamo che siamo stati creati non per soffrire ma per
essere felici.
L’inaccettabilità del soffrire ci ricollega alla primordiale
soddisfazione,
alla paradisiaca pienezza e ci rimanda alla felicità perduta.
alla paradisiaca pienezza e ci rimanda alla felicità perduta.
La malattia ci isola, ci tuffa in quella solitudine che
squarcia il cuore e nessuno
può riempire, nonostante l'amore, le cure delle persone che ci circondano e che ci
vogliono bene.
può riempire, nonostante l'amore, le cure delle persone che ci circondano e che ci
vogliono bene.
All’improvviso entriamo in uno stato di
ribellione perché siamo lontani,
separati, dalle nostre abitudini, dai nostri interessi, dalle nostre aspirazioni.
separati, dalle nostre abitudini, dai nostri interessi, dalle nostre aspirazioni.
Perché proprio a me?....... Io credevo di essere una persona buona e
generosa.........
Basta una malattia, anche non grave, a ridimensionare le nostre sicurezze, a farci
trovare di fronte alla nostra povertà, alla nostra pochezza e al nostro dolore.
trovare di fronte alla nostra povertà, alla nostra pochezza e al nostro dolore.
Allora ci poniamo tante domande che
attivano riflessioni sul senso della vita.
Allora ci rendiamo conto che nella vita ci sono
malattie, delusioni,
amarezze,
tradimenti, e che ognuno vive e ricorda la propria passione, il proprio calvario,
la propria croce.
Vorremmo scendere da quel legno, anche Gesù nell’orto degli ulivi
“inginocchiatosi pregava: Padre, se vuoi allontana da me questo calice! Tuttavia
non sia fatta la mia , ma la tua volontà” (Luc.22.42).
tradimenti, e che ognuno vive e ricorda la propria passione, il proprio calvario,
la propria croce.
Vorremmo scendere da quel legno, anche Gesù nell’orto degli ulivi
“inginocchiatosi pregava: Padre, se vuoi allontana da me questo calice! Tuttavia
non sia fatta la mia , ma la tua volontà” (Luc.22.42).
Nel ventaglio di domande e di risposte c’è modo e tempo di superare tutte le
fasi
che il problema comporta sempre e per tutti: superare lo shock iniziale, fatto di
sorpresa, sbigottimento e incredulità, si ha l’impressione di vivere un brutto sogno
dal quale ci si vorrebbe svegliare; poi c’è la fase del rifiuto, della ribellione, della
rabbia, l'inaccettabilità che va a braccetto con l'incapacità dei medici, la ribellione e
la rabbia che cercano responsabili; la terza fase è quella della paura, della tristezza,
della solitudine, dell'abbandono, della collera, dei sensi di colpa, si vuole restare
soli, ci si sente traditi e abbandonati dalla vita, da Dio, dai genitori, si cercano le
responsabilità: cosa devo scontare per meritare tutto questo? etc...
che il problema comporta sempre e per tutti: superare lo shock iniziale, fatto di
sorpresa, sbigottimento e incredulità, si ha l’impressione di vivere un brutto sogno
dal quale ci si vorrebbe svegliare; poi c’è la fase del rifiuto, della ribellione, della
rabbia, l'inaccettabilità che va a braccetto con l'incapacità dei medici, la ribellione e
la rabbia che cercano responsabili; la terza fase è quella della paura, della tristezza,
della solitudine, dell'abbandono, della collera, dei sensi di colpa, si vuole restare
soli, ci si sente traditi e abbandonati dalla vita, da Dio, dai genitori, si cercano le
responsabilità: cosa devo scontare per meritare tutto questo? etc...
Poi...... accade che le ferite
diventino tenerezza, che ci si scopre più aperti e
disponibili verso gli altri e si scopre la mission della vita e quindi il significato
di ciò che si sta vivendo.
disponibili verso gli altri e si scopre la mission della vita e quindi il significato
di ciò che si sta vivendo.
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