venerdì 1 giugno 2012

 
L'innamoramento non è un processo né volontario né scelto: per quanto si possa stimare una persona  non ci si innamora a forza o con il ragionamento. Ci si può legare per interesse (interesse a volte  nobile ma più spesso ignobile), ma per interesse non ci si innamora.

L’innamoramento  comprende diversi processi e passa attraverso le seguenti tappe :  
 
1)      Attrazione.

     Quando scatta l'attrazione per un'altra persona ancora non la conosciamo abbastanza e di certo non ne conosciamo l'intimità. Semplicemente scatta un interruttore che ci accende ad uno stato nascente ricco di emozioni, di desiderio, di energia, di struggimento, di nuove priorità. E di corteggiamento.
E’ una naturale tensione fisiologica, psicologica ed esistenziale.
 Nessuno lo fa apposta nel sentirsi attratto da un altro/a perché l’immagine della bellezza accende sempre un processo di attenzione.
Amore e bellezza si muovono sempre con un rinforzo reciproco. Chi dunque si sente attratto non ha colpa, specialmente se ad attrarre è  una immagine fisica o una disposizione relazionale che si elicita sottoforma di richiamo o un profumo gradevole che imita i processi comunicativi dei ferormoni o un tono di voce accattivante o un modo di fare seducente.
La responsabilità delle seduzione è tutta nel seduttore che usa, spesso con abile inganno, modi di fare e di essere, trasformati in vere e proprie tecniche di relazione,  per affermare il suo sé con vanità o per esercitare potere sull’altro

     2)  Simpatia.

La simpatia funziona sulla base delle somiglianze o delle affinità elettive. Si tratta di quel processo per cui il soggetto si riconosce in quel che vive l'altro e lo sente simile o affine.
L’empatia del vissuto altrui può infatti modularsi in simpatia, antipatia o apatia.
Nel primo caso il vissuto altrui è consono e sintonico e porta ad un sentimento di vicinanza interiore con l’altro.
E’ interessante osservare che quando la simpatia si fonda sulla somiglianza rinforza le personali caratteristiche e, dopo poco, non esercita più influenza ed attrazione. Lentamente si spegne e le relazioni fondate su tale proprietà si estinguono senza che i soggetti comprendano il perché.
 Se invece, la simpatia è fondata sulla differenza e sulle affinità elettive, sollecita la curiosità e accende l’interesse. Attraverso l’interesse, ovvero la volontà di comprendere di più dell’altro, e comprendere il perché l’altro desta curiosità ed interesse, la simpatia si sviluppa e si articola in un rapporto di crescente attrazione.

3)      Interesse

Implica il coinvolgimento della volontà e dell'intenzione.

L'interesse è il discrimine tra la gelosia inutile e quella giustificata nel partner.
Intatti l’interesse può essere governato dal soggetto che può scegliere di mantenere accese le proprie fantasie ed i propri desideri o lasciarli spegnere.
Senza l’accensione dell’interesse la simpatia e le attrazioni scemano.
Quando non si riesce a governare l'interesse,  in genere per bisogno di affetto,  la simpatia rischia di autoalimentarsi anche con l'autoinganno e facendosi del male.

4)      Infatuazione


E’ punto di arrivo della mobilitazione dell'interesse.

      Quando l’attrazione iniziale è ricambiata accendendo un desiderio nella persona che si corteggia,si entra nella campo dell’infatuazione  che può portare all'amore attraverso la porta dell'  innamoramento.
La fase dell’infatuazione, la più dolce, è un momento magico, che non capita troppo spesso di vivere, è un momento di profondo appagamento, di gioia, di energia, di fantasia, di benessere che costituisce un tesoro personale che nel tempo tendiamo a ricordare e a rimpiangere.

 Giorni magici in cui la sensibilità si acuisce, la sensualità esplode, la fantasia e l'energia prendono il sopravvento.

I pensieri dell'infatuazione non sono mai trasparenti.
 La persona  infatuata non "dice tutto" all'altro per paura di veder sfuggire una emozione ancora instabile.
All’inizio la figura del partner è ideale ed è fatta non di materia ma di pura astrazione, poi, piano piano, comincia a sovrapporsi in un lungo processo di dissolvenza alla persona reale in carne ed ossa, quella vera che già esisteva prima che noi la incontrassimo, quella con la sua storia personale, con il suo preciso carattere, con i propri problemi e la propria personale interazione con l'ambiente che lo circonda: diventa una persona reale.


     Quando l'infatuazione decresce inizia il vero confronto che porta:
-         all’innamoramento se quegli aspetti che inizialmente hanno attratto, ritenuti di simpatia, di vivacità, di creatività, di intelligenza etc… diventano prove di un carattere davvero stimolante.  
-         alla litigiosità, anche per gelosie o rivalse perchè quegli aspetti risultano fastidiosi o addirittura incompatibili e quindi alla separazione
La coppia  che rimane nella fase dell’infatuazione resta    imprigionata nel suo stesso contesto.

5)      Innamoramento

Quando una persona ama vede bello il suo oggetto d’amore e, quando vede bella una persona, vuol dire che sente in sé la chiamata ad amare.
L'innamorato desidera sempre stare con la persona amata, è trasparente nel dichiarare ogni pensiero, infatti, gli innamorati si dicono tutto.
 Amare significa "dare il meglio di sé", non tutto, perchè tutto comprende anche il peggio.
 Il ciclo dell'innamoramento non è  costante ma è a fasi , decresce per poi ricrescere
L'innamoramento diventa un progetto di vita quando le persone sanno di "cosa si stanno innamorando" e si accettano per quello che sono senza remore e senza limiti, e soprattutto senza la segreta speranza di voler cambiare l’altro..
 Questo processo di discussione è essenziale per far crescere le disposizioni di amore nelle loro diverse articolazioni.
 

Innamorarsi è bellissimo, disinnamorarsi è deludente.

Il problema delle giovani coppie oggi risiede nella mancata riflessione su queste tappe e rimangono spesso nella confusione tra istintualità  desiderio di amore, attrazione, infatuazione e innamoramento.

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