Nicolina Raimono
i setacci di Socrate
Nell’antica Grecia Socrate godeva di un’alta reputazione per la sua saggezza.
Qualcuno lo andò a trovare un giorno e gli disse:”Sai che cosa ho appena saputo sul tuo amico?”.
” Un momento, disse Socrate, Prima che tu mi racconti tutto vorrei farti un rapido test. Ciò che devi dirmi l’hai passato ai tre setacci? Ma si, riprese Socrate, prima di raccontare qualsiasi cosa sugli altri è opportuno prendere il tempo di filtrare quello che si vuole dire.
Questi sono per me i tre setacci.
Il primo è la VERITÀ.
Hai verificato se ciò che vuoi raccontarmi è vero?”
“No. Non ho visto personalmente, l’ho solo sentito dire”.
Il secondo setaccio è la BONTA ’.
Ciò che tu vuoi dirmi del mio amico, è qualcosa di buono?”
“No, al contrario! Ho sentito dire che il tuo amico ha agito male.”
“ Dunque, riprese Socrate, tu vuoi raccontarmi cose negative e non sei neppure sicuro che siano vere. Tutto ciò non è molto promettente!
Resta ancora il setaccio dell’ UTILITA’.
E’ utile che tu mi riferisca ciò che il mio amico avrebbe fatto?”.
“ Utile? No, Non credo che sia utile”
“ Allora, concluse Socrate, se ciò che vuoi dirmi
NON È VERO, NON È BUONO, NON È UTILE, perché vuoi dirmelo?
Io non lo voglio sapere. E tu, da parte tua, faresti bene a dimenticarlo”.
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